Distillatori Italiani

Distillatori Italiani: La Vecchia Distilleria 

Conosco Pietro de La Vecchia distilleria da diversi anni, era un ragazzo che aveva riaperto l’attività di famiglia, dopo che negli anni ’80 grandi nevicate e la presenza del neroli sintetico avevano chiuso l’attività del nonno. Ora è un giovane uomo che sta portando avanti l’attività che da sette generazioni contraddistingue la sua famiglia: distillare i fiori della pianta dell’arancio amaro.

In passato nella valle di Vallebona non era l’unico, la Nonna Ines mi raccontava che dalle navi al largo si sentiva il profumo dei fiori di arancio.

Ogni anno in tarda primavera il rito della distillazione si ripete e gli alberi di arancio spargono il loro meraviglioso profumo. Il prodotto rimane una vera eccellenza italiana, è raccolto a mano, fiore per fiore e portato in breve tempo a distillare. I prodotti ottenuti sono l’olio essenziale di Neroli e l’Acqua Aromatica di Fiori di Arancio.

Una delle prime volte che sono stata a Vallebona per la distillazione c’erano anche dei ragazzi tedeschi che hanno realizzato questo splendido video che potete vedere su youtube, sulla realtà della La Vecchia Distilleria, dove traspare tutto l’amore e la passione di Pietro e della sua famiglia.

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Distillatori Italiani: La Vecchia Distilleria

Distillatori di fiori d’arancio amaro dal 1856

La storia della distillazione dei Fiori di Arancio in Liguria

Vallebona è una stretta valle ligure quasi al confine con la Francia; non è tanto lontana dalla rinomata cittadina francese di Grasse con cui condivide la tradizione nel distillare acque profumate e oli essenziali per uso alimentare e per la cosmesi.

Questa valle è stata conosciuta e apprezzata per decenni grazie alle piante di arancio che ne popolavano i terrazzamenti. Il Neroli, il profumo degli aranci in fiore, è l’aroma che mi ha accolto quando ho finalmente raggiunto, dopo infinite strettoie e curve La Vecchia Distilleria di Pietro Guglielmi.

In questa valle, generazione dopo generazione di distillatori esperti, hanno lentamente estratto l’olio essenziale dai teneri fiori bianchi, creando uno dei più ricercati profumi nel mondo. Centinaia di chili di prezioso tesoro floreale produrrà solo pochi ml di questo olio essenziale meraviglioso.

Il nome “Neroli”

Il nome “Neroli” deriva dalla moda lanciata verso la fine del 1600 dalla Principessa di Nerola, che innamorata dei fiori di arancio, era solita farsene riempire la vasca da bagno prima di immergervisi. Usava anche impregnarne copiosamente i guanti, lasciando così una forte scia aromatica al suo passaggio. L’essenza importata in Francia, in omaggio alla dama, su battezzata “Neroli”.

Pietro appartiene a una famiglia di distillatori di ben 7 generazioni, ma è merito suo se oggi possiamo trovare queste meravigliose eccellenze prodotte ancora a Vallebona.

Con l’ultima gelata del 1985, che Nonna Ines – la nonna di Pietro – ben ricorda, si cancellarono le ultime piante centenarie di arancio amaro ancora presenti nella valle. Questa ultima gelata aggiunta all’arrivo sul mercato dell’essenza di neroli sintetica, fece crollare drasticamente la richiesta per quella naturale, e segnò la definitiva chiusura della distilleria di famiglia, attiva fin dal 1856.

Più di quindici anni fa tornando da militare, Pietro prese la decisione di riportare gli alberi di arancio amaro a Vallebona, per riaprire la distilleria di famiglia e, con l’aiuto e il supporto della famiglia, tornare a proporre l’Acqua di Fiori di Arancio amaro, un prodotto che ha fatto la storia di questa valle.

La raccolta

L’arancio amaro predilige i climi caldi, abbastanza umidi, con inverni miti e senza la presenza di venti forti e persistenti, per queste ragioni si è ben insediato nell’estrema riviera ligure di Ponente, dove il clima è particolarmente temperato.

L’essenza viene estratta dalle cellule aromatiche presenti sui fiori dell’arancio amaro, se si guarda un petalo in controluce si possono scorgere le piccole sacche aromatiche da cui scaturirà la meravigliosa essenza.

Fiore per fiore, un lavoro di grande pazienza

Durante il periodo di raccolta, che dura circa venti giorni di solito nei primi di maggio, i raccoglitori iniziano nella tarda mattina a cogliere i fiori di arancio amaro completamente asciutti e nel momento del loro massimo fulgore.

Per ottenere un ottimo prodotto è necessario raccogliere solo i fiori appena aperti e dallo stesso albero si può anche ripassare ben 5 volte durante il periodo di fioritura, è un lavoro lungo, meticoloso e di precisione.

Sono molti i fattori che influenzano la qualità dell’olio essenziale di Neroli: ogni fiore deve essere colto quando si è appena schiuso e devono essere raccolti solo in calde giornate di sole perché non devono essere umidi, altrimenti la distillazione si rovinerebbe.

E’ un lavoro paziente che in passato era svolto per lo più da donne che avendo le mani piccole riuscivano al meglio in questo delicato lavoro di staccare un fiore alla volta con un delicato movimento circolare.

Sotto le piante vengono stesi dei teli di yuta e ogni fiore di arancio viene staccato singolarmente e lasciato cadere sui teli. Il ricavato della raccolta viene sempre tenuto riparato dal sole e dal caldo per preservare i piccoli fiori e il tempo che intercorre tra la raccolta dei fiori e la loro distillazione deve essere il più breve possibile.

Prima della distillazione dei fiori di arancio amaro è necessario che il prodotto della raccolta venga ripulito di tutto ciò che erroneamente può essere caduto nei teli di yuta, come foglie e insetti vari, per cui i teli vengono stesi e tutto il raccolto viene passato e controllato a mano.

La distillazione

Quando i fiori di arancio amaro sono stati ripuliti si può finalmente iniziare a distillare. Pietro utilizza un distillatore a bassa pressione a corrente di vapore per rispettare e preservare al meglio tutte le note olfattive del fiore che diventeranno poi acqua aromatica ai fiori di arancio ed essenza di Neroli.

Pietro non usa più gli alambicchi di rame di suo nonno che erano alimentati direttamente a fuoco vivo, alcuni alambicchi era veramente giganteschi e ora si possono trovare esposti nel punto vendita in paese o presso la sede de La Vecchia Distilleria.

Il processo a corrente di vapore come attuato qui è molto delicato, la distillazione è un’arte che richiede anni di esperienza, la pressione, la temperatura e il tempo necessari variano per ogni essenza. Se la pressione e la temperatura sono alte la resa sarà maggiore a scapito però della qualità del prodotto.
In aromaterapia si usano essenze complete, che contengono la maggior parte dei costituenti, per ottenere un prodotto completo la distillazione deve essere lenta.

Con la distillazione a corrente di vapore, dalla base del recipiente di estrazione viene fatta passare una corrente di vapore che attraversa la massa dei fiori fino ad arrivare ad una serpentina raffreddata.

Da qui il distillato viene raccolto in un recipiente chiamato “vaso fiorentino” dove i si ottiene un liquido che è composto da due fasi: una fase acquosa, che stratifica in basso perché più pesante, e una fase oleosa, che si porta in alto perché più leggera.

Il vaso fiorentino è uno speciale alambicco in vetro, dove l’olio essenziale di Neroli, galleggerà sull’acqua aromatica ai Fiori di Arancio. [Puoi intravedere, nella foto qui accanto, nel vaso fiorentino il leggero strato d’olio essenzlale di Neroli, più giallo, rispetto all’acqua aromatica di Fiori di Arancio].

I preziosi prodotti della distillazione:

  • La resa dell’olio essenziale di neroli è bassissima, per produrre 1 etto di neroli è necessario distillare 100 kg di fiori d’arancio, questo è il motivo per cui l’olio essenziale di neroli è una delle essenze più rare, costose e ricercate in profumeria.
  • L’olio essenziale, conosciuto come Neroli, è preziosissimo nella cosmesi.
  • L’acqua aromatica di fiori di arancio verrà fatta decantare per almeno 2 settimane prima di essere imbottigliata e l’olio essenziale di Neroli verrà tenuto al buio e al riparo dal fonti di calore e luce.

Prodotti de La Vecchia Distilleria 

Presidio Slow Food

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